Quella dei disturbi neurologici è una categoria estremamente eterogenea che include condizioni cliniche sia di origine congenita (ovvero presenti sin dalla nascita) che acquisita, prima fra tutte la paralisi cerebrale.
La paralisi cerebrale infantile (o PCI) è una forma di neuro-disabilità congenita o acquisita dovuta a cause prenatali, perinatali e postnatali. Si tratta di un disturbo persistente, ma non progressivo, della postura e del movimento dovuto ad alterazioni della funzione cerebrale infantile prima che il sistema nervoso centrale abbia completato il suo sviluppo.
I disturbi motori della PCI sono spesso accompagnati da manifestazioni cliniche: deficit sensoriali, comportamentali, della comunicazione, cognitivi, epilessia e problemi secondari di tipo muscolo scheletrico.
La prevalenza della PCI è di circa 1 caso ogni 1000 nati vivi ma il rischio di sviluppare PCI è più elevato nei neonati prematuri, nei lattanti nati a termine ma con peso alla nascita molto basso e nei parti gemellari.
Il lattante/bambino affetto da disturbi neurologici può avere difficoltà a manifestare i propri bisogni (tra cui quello di cibo) e quindi a soddisfarli. Le capacità di deglutizione e di masticazione possono inoltre essere compromesse con possibile impatto negativo sullo stato nutrizionale. Infatti, la gestione pratica del momento del pasto richiede un insieme di capacità motorie che si sviluppano parallelamente fra loro tra cui la coordinazione dei muscoli preposti alla deglutizione, il controllo della postura (capacità di sostenere il capo e di mantenere la posizione seduta con il tronco dritto) e la capacità di afferrare oggetti e portarli alla bocca adeguatamente (es. cucchiaio e bicchiere).
Le richieste di nutrienti dei lattanti e dei bambini con PCI o altri disturbi neurologici sono quelle di un individuo in rapida crescita, ma con esigenze e fabbisogni specifici. Queste richieste devono essere soddisfatte e, in alcuni casi, possono necessitare di interventi nutrizionali specifici. I disturbi neurologici si associano spesso anche a problemi gastro-intestinali, quali reflusso gastro-esofageo e stipsi che necessitano di specifiche accortezze nutrizionali.
Consigli nutrizionali
In uno studio sono stati valutati i problemi nutrizionali in un gruppo di 271 bambini con neurodisabilità e si è riscontrato che l’89% aveva bisogno di aiuto nell’alimentarsi, il 56% aveva episodi di soffocamento da cibo e il 28% necessitava di più di 3 ore al giorno per alimentarsi.
I pazienti pediatrici con PCI o altri disturbi neurologici possono essere alimentati per via orale oppure necessitare della nutrizione enterale per sonda. Le problematiche neurologiche associate alla PCI possono aumentare il rischio che si sviluppino difficoltà nella deglutizione (disfagia) e/o nell’assunzione del cibo per bocca, con potenziale effetti negativi sulla crescita in peso e altezza. Per questi motivi questi pazienti devono essere seguiti da un team medico multidisciplinare, nel quale sono presenti anche figure esperte di nutrizione, per assicurare il monitoraggio nel tempo dell’accrescimento, della durata dei pasti e della sicurezza della deglutizione, ed intervenire, quando necessario, in modo tempestivo con strategie appropriate, anche dal punto di vista nutrizionale.