Una corretta alimentazione

L’alimentazione del paziente disfagico prevede un vero e proprio percorso, definito svezzamento, e la sua lunghezza dipende dallo stato del paziente e dalle sue capacità di deglutizione e masticazione.

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Si inizia con una dieta purea, si prosegue con una dieta tritata, dunque con una dieta sminuzzata e, infine, con una dieta normale modificata. Il cibo solido potrà essere assunto dal paziente disfagico solo dopo la rieducazione, ma la sua consistenza dovrà rimanere morbida e omogenea. Più difficilmente si potrà reinserire un cibo liquido nella dieta del paziente.

Dimensione e consistenza degli alimenti

La principale indicazione è quella di consumare o somministrare piccoli bocconi e porre attenzione a completare la deglutizione prima di iniziare il boccone successivo. Anche la consistenza dei cibi riveste un ruolo importante nella gestione dei pasti del soggetto disfagico. Le sostanze liquide, ad esempio, sono più difficili da gestire perché si distribuiscono nel cavo orale e “sfuggono” alla deglutizione. I cibi solidi possono risultare altrettanto difficili da gestire, perché la deglutizione lenta favorisce la sensazione di un corpo estraneo in gola e, quindi, il senso di soffocamento. È meglio, quindi, preferire cibi semiliquidi o semisolidi, rivolgendosi a uno specialista per indicazioni dettagliate, anche in base alle caratteristiche del paziente e alle cause della sua disfagia. In linea generale, esistono comunque dei cibi che ogni persona affetta da disfagia dovrebbe evitare.

Disfagia Infografica4 Nutricia 1

Temperatura del cibo

Quando si assumono alimenti solidi, è importante che i bocconi siano piccoli, per facilitarne la gestione in bocca e la deglutizione. Anche la temperatura è un fattore importante: gli alimenti con una temperatura vicina a quella corporea (intorno ai 37° C) sono più difficili da deglutire. È quindi meglio preferire alimenti più caldi o più freddi, che, in particolare, permettono una deglutizione più efficace e veloce.

Sapore e appetibilità degli alimenti

È importante curare il sapore dei cibi, attraverso l’utilizzo di aromi o altri sapori ben definiti, tenendo in considerazione i gusti del paziente. È fondamentale curare anche l’aspetto degli alimenti per poter stimolare l’appetito dei pazienti disfagici e il loro desiderio di consumare il piatto.

In linea generale, è importante che i pasti siano consumati lentamente, attendendo che ogni boccone sia stato effettivamente deglutito prima di passare a quello successivo. Come pure consumare i pasti in ambienti tranquilli e privi, quanto più possibile, di distrazioni.