Monitorare la nutrizione

L’incapacità di deglutire in modo corretto comporta nel malato di disfagia una seria difficoltà a nutrirsi e idratarsi in modo adeguato.

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Questa situazione porta il paziente ad alterare le sue abitudini ed evitare di assumere alimenti e bevande nelle giuste quantità. Si possono quindi manifestare significativi cali di peso nei disfagici e questo può avere delle serie conseguenze se la disfagia è accompagnata da altre patologie. È necessario rieducare a mangiare, in modo da ridurre sensibilmente i disagi e i problemi legati alla disfagia.

Dieta e sicurezza

Una volta stabilito il grado di disfagia è necessario creare dei pasti che tengono conto della sicurezza del paziente e del suo fabbisogno alimentare. Quello che deve essere evitato è l’aspirazione, cioè parti di cibo che finiscono nelle vie aeree, e questo è possibile intervenendo sulle proprietà fisiche del bolo: viscosità, volume, temperatura, omogeneità. La dieta finale, fornita da personale sanitario esperto nel trattamento di questa patologia, terrà conto del grado di disfagia, di quante calorie necessita il paziente e di come idratarlo in modo corretto.

Cibi adatti

In condizioni normali si è in grado di masticare e inghiottire cibi e liquidi senza problemi, indipendentemente dalla consistenza e dalla viscosità. Solo il sapore può diventare un elemento discriminante, ma è qualcosa di personale alla fine. Un paziente disfagico non riesce a masticare e deglutire tutto, anzi, è limitato a alcune tipologie di pietanze con consistenze ben precise. Possiamo dividere i cibi in quattro categorie ben precise:

  • Liquidi
  • Semiliquidi
  • Semisolidi
  • Solidi

I disfagici hanno difficoltà a gestire i liquidi e i solidi. I primi sono i più difficili da controllare, perché si distribuiscono nella bocca e scivolano via verso la gola in modo incontrollato, con conseguenze imprevedibili. In questa categoria troviamo dall’acqua alle tisane, ma anche succhi di frutta, brodo e yogurt da bere. I solidi, invece, necessitano una lunga preparazione in bocca attraverso la masticazione e possono lasciare molti residui in bocca, causa di potenziali problemi successivi.

Quello che è “semi” è ideale

I cibi più adatti a chi soffre di disfagia sono i semiliquidi e i semisolidi: questi ultimi sono un po’ più densi dei primi, ma in queste categorie ci sono passati di verdure, gelati, omogeneizzati di verdura, frutta, carne e pesce, purè, uova strapazzate. Tutti cibi che non necessitano di masticazione e in bocca non scivolano via incontrollati.

Inoltre, non lasciano residui di cibo e il bolo che formano è di dimensioni contenute riducendo il rischio di soffocamento a causa dell’ingestione di un boccone troppo voluminoso. Si possono usare addensanti, come gelatine, amido di mais, fecola, fiocchi di patate per dare la migliore consistenza al cibo. Un attento uso dei grassi, inoltre, permette di dare al bolo la giusta viscosità, così da scivolare con facilità senza fermarsi in gola.

Freddo è meglio

Il riflesso della deglutizione può essere stimolato anche attraverso la temperatura del cibo. Non si devono portare in tavola piatti a una temperatura di circa 37° C: la temperatura corporea non aiuta a inghiottire; al contrario cibi più caldi o, meglio ancora, più freddi aumentano la forza e la velocità di deglutizione. Anche il sapore gioca un ruolo fondamentale: è preferibile offrire cibi che l’abbiano forte e deciso, per stimolare la sensibilità orale del paziente.

La forma dell’acqua

Essendo i liquidi difficili da gestire per i disfagici è necessario ricorrere ad alcuni espedienti per garantire una corretta idratazione. In strutture sanitarie è possibile ricorrere alla sonda nasogastrica, ma a casa e durante la fase riabilitativa si può modificare la consistenza dell’acqua e dei liquidi da ingerire. Ricordiamo che è necessario “bere” circa 1,5 litri di acqua al giorno. L’uso di gelificanti consente al paziente di raggiungere questo obiettivo, ne cambia la consistenza ma non altera le proprietà nutritive.

Gli alimenti vietati

In una dieta specifica per chi soffre di disfagia ci sono degli alimenti da non somministrare mai:

  • Alimenti a doppia consistenza (es. minestrone con verdure a pezzi)
  • Alimenti filanti (es. formaggi cotti)
  • Alimenti solidi di difficile gestione in bocca (es. riso o legumi interi)
  • Alcolici
  • Pane
  • Crackers e grissini
  • Frutta secca
  • Frutta fresca con piccoli semi (es. lamponi, melograno)
  • Gelati con pezzi di nocciole, scaglie di cioccolato, canditi.

Fonti:

– Il paziente disfagico: manuale per familiari e caregiver – Istituto Superiore di Sanità.

– Guida per la persona con disfagia e per la famiglia in assistenza domiciliare – Asl Pescara.