Stitichezza bambini e neonati

I disturbi gastrointestinali più frequenti in età pediatrica, ad eccezione delle note coliche addominali del neonato che tendono a risolversi spontaneamente intorno al 4-5 mese di vita, sono la stipsi ed i dolori addominali (o mal di pancia in generale).

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La stitichezza è sicuramente il disturbo più frequente in età pediatrica. Inoltre, in questo periodo della vita, il disturbo si può anche cronicizzare e studi dimostrano che bambini stitici diventeranno spesso anche adulti con questa problematica.

Per quel che riguarda i dolori addominali ricorrenti, (mal di pancia / mal di stomaco), la causa più frequente è il reflusso gastro-esofageo, un disturbo dovuto ad un malfunzionamento della valvola che separa lo stomaco dall’esofago. Il contenuto dello stomaco, che è acido per definizione, tende così a risalire nell’esofago, al punto di entrare in contatto con le alte vie aeree o venire anche emesso dalla bocca. Tuttavia, oggigiorno non sono infrequenti manifestazioni che abbiano un’origine psicogena anziché organica.

Questi disturbi sono sicuramente fonte di malessere. Tuttavia, le conseguenze più importanti sono legate alla loro eventuale cronicizzazione e quindi alla potenziale capacità di determinare importanti limitazioni nell’alimentazione, nel ritmo sonno-veglia o nel rapporto con gli altri bambini (e.g. assenteismo dalla scuola, isolamento dai coetanei). Compromettendo la normale alimentazione possono divenir responsabili di ritardi di accrescimento, mentre negli altri casi possono inficiare il normale sviluppo psichico e cognitivo. Di per sé sono anche fonte di un consistente stress che è a sua volta innesca un circolo vizioso con l’aggravamento del disturbo stesso. Così, fattori fisici e psichici si intersecano e si amplificano a vicenda.

In tal senso, è estremamente importante intervenire subito e precocemente e, se da un lato l’approccio psicologico (del piccolo bambino e della famiglia) può venire in aiuto, una volta esclusa la necessità di un trattamento farmacologico mirato, tali disturbi traggono sicuramente vantaggio da un approccio dietetico adeguato volto ad ottimizzare al massimo i meccanismi di funzionamento fisiologici.