Deficit nutrizionale
Si parla di deficit nutrizionale ogni volta che si verifica una discrepanza tra i fabbisogni nutrizionali specifici di un soggetto e l’ammontare effettivo dei nutrienti e delle calorie introdotte. Per identificare tale condizione, sono tre gli aspetti da prendere in considerazione: l’assunzione di nutrienti, il loro adeguato assorbimento e i fabbisogni nutrizionali della persona.
Carenza di proteine
I deficit nutrizionali si presentano principalmente in persone affette da una malattia acuta o cronica associata a uno stato infiammatorio generalizzato dell’organismo. In questi casi, si verificano molto spesso sia un’alterazione dell’assunzione degli alimenti giusti (anoressia) che un conseguente aumento dei fabbisogni. Lo stato carenziale può essere facilmente identificato visitando il paziente, raccogliendone la storia peso (calo ponderale) e verificando il dosaggio dell’albumina sierica (valori ridotti) nel sangue.
Carenza di proteine nell’anziano
La carenza di proteine nel soggetto adulto sano è relativamente rara, dal momento che un regime dietetico adeguato include 0.8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno.
Nel caso del soggetto anziano (>65 anni), le attuali indicazioni consigliano di aumentare l’apporto proteico a 1.2 grammi; a meno che non ci si trovi di fronte a pazienti con gravi malattie renali o epatiche, tale fabbisogno arriva anche a 1.5 grammi. Di conseguenza, soddisfare le richieste dell’organismo diventa più difficile.
È quindi necessario effettuare degli interventi dietetici mirati, soprattutto considerando che, con l’aumentare dell’età, i problemi legati alla masticazione possono rappresentare un ostacolo al consumo di alimenti maggiormente proteici (ad esempio la carne). In aggiunta, nel caso di malattie specifiche, si rileva un sorta di rifiuto proprio per quegli alimenti, come carne o pesce, che garantirebbero invece un buon apporto proteico.
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